di Margherita A. , Clara D. , Chiara D. , Michela P.
Nell’anno 1983 mi trovavo a scuola a Francoforte. Al suono della prima campanella, vidi una bellissima ragazza mai vista prima, dai capelli biondi e con la divisa scolastica. La vedevo spaesata. Mi avvicinai e le chiesi: “Ciao, sai già in che classe sei e dove si trova? Ti vedo disorientata; se hai bisogno puoi chiedermi qualsiasi cosa. Comunque, io sono Frank.”
“Grazie per la tua disponibilità, sono al terzo anno e mi chiamo Zoe.”
Quando finì la giornata scolastica mi avviai verso l’uscita per conoscerla meglio. Giorno dopo giorno il nostro rapporto migliorava sempre di più, fino al giorno in cui ci fidanzammo. Passavamo la maggior parte del tempo insieme: facevamo lunghe passeggiate e visitavamo sempre nuove città per conoscere le diverse culture, musei e monumenti storici. Purtroppo il mese di Giugno era alle porte e l’esame sempre più vicino. Dopo aver superato il test, arrivò il giorno della partenza per Berlino Est. Non sapendo come dirlo a Zoe, le scrissi una lettera: “Cara Zoe, purtroppo, tu non sai ancora nulla, ma è arrivato il triste giorno della partenza. Passare del tempo con te è stato fantastico, spero di rivederti presto. Mi mancherai”.
Le lasciai questo foglio sul suo banco di scuola. Arrivai a casa, presi la valigia e me ne andai senza il rimpianto di aver lasciato così la mia ragazza e la mia città. Oramai sono qui a Berlino già da diversi anni. Cercai con altri ragazzi di abbattere il muro che divideva Berlino Est e Berlino Ovest.
Dopo diverse settimane decidemmo che, giorno per giorno, avremmo demolito dei pezzi di muro con lo scopo di farlo crollare. La cosa che ci spaventava di più era la polizia, la quale controllava la frontiera e uccideva moltissime persone che cercavano disperatamente di oltrepassare il muro. I pezzi da noi lasciati venivano presi dai turisti come souvenir. Finalmente, durante le settimane successive, venne usato un equipaggiamento industriale per abbattere quasi tutto quello che era rimasto.
Il giorno 9 novembre del 1989 cadde finalmente il muro. Dopo questo avvenimento tutte le persone potevano passare da una parte all’altra di Berlino. Ebbi così l’occasione di rincontrare Zoe, la quale mi mancava moltissimo e mi aspettava ansiosamente.
Lei mi disse: “Sono stata male per la tua partenza, non mi avevi accennato nulla. Inizialmente ero furiosa e triste allo stesso tempo, ho provato a cercarti in tutte le maniere possibili, ma, come vedi, non ci sono riuscita. Nonostante tutto ciò, sono felice di averti ritrovato.” Stupito delle sue parole, mi sentii piuttosto in colpa e mi resi conto dello sbaglio che avevo fatto. Le chiesi scusa e le dissi: “Il peggio è passato, ora possiamo ricominciare.”
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